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PIAZZA SEBASTIANO SATTA
La piazza
La piazza, situata presso il rione decentrato di S’Ercaxius del Comune di Fluminimaggiore, diventa uno spazio urbano multifunzionale, concepito per un pubblico di fruitori diversificati per tipologia e fascia d’età, idoneo al relax, al gioco, a piccoli eventi culturali e di scambio comunitario, secondo criteri di sostenibilità.
Il progetto di riqualificazione e valorizzazione, reso possibile dal Comune di Fluminimaggiore, per risolvere lo stato di degrado in cui versava la piazza, è volto a restituire identità al luogo in coerenza con il contesto paesaggistico circostante. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità e la sicurezza dell’abitare e permettere alla comunità di riappropriarsi e vivere nuovamente questo spazio pubblico.
Modus operandi replicabile
Questo vale per qualsiasi zona verde che si voglia riconnettere con il luogo che la ospita. Sarebbe un ottimo risultato riuscire a creare, come passo ulteriore, una rete di comuni limitrofi che siano interessati ad adottare questa impostazione, in modo da pianificare una serie di interventi coordinati che rafforzino l’identità paesaggistica del territorio e le connessioni della rete ecologica.
Indirizzi progettuali
Il progetto parte da una profonda analisi di contesto, che ha permesso di individuare il paesaggio potenziale da integrare nel tessuto socioeconomico e urbano interessato. Ciò ha consentito a sua volta di estrapolare dei moduli estetico-paesaggistici di riferimento, che hanno guidato le scelte operative e suggerito le citazioni paesaggistiche più idonee alle funzioni ricercate nel progetto. Attraverso l’articolazione dello spazio si creano le precondizioni per un utilizzo diversificato affinché l’area possa accogliere plurime attività: dal gioco alla didattica, dall’intrattenimento culturale al semplice svago. La creazione di un sistema armonioso di superfici verdi e pavimentate si concretizza in camminamenti sicuri, che guidano verso spazi più ampi, nei quali sostare circondati dal verde. L’area verde diventa così un’occasione per riconnettere il cittadino al luogo in cui vive. La strategia di intervento consiste nella gestione ecosistemica dell’area-parco attraverso:
Suolo
Per diminuire il fenomeno localizzato microclimatico, detto “isola di calore”, (causa di surriscaldamento urbano), sono state ridotte le superficie pavimentate a calcestruzzo e aumentate quelle a copertura vegetale permeabili. Le parti non a verde sono caratterizzate da una pavimentazione in calcestruzzo drenante colorato in pasta con i colori delle terre locali;
Vegetazione
Sono state estirpate le specie alloctone e create delle aree polifunzionali ombreggiate dalle seguenti specie arboree autoctone: Quercus ilex e Olea europaea sylvestris, ed arbustive autoctone quali: Pistacia lentiscus, Olea oleaster, Rosmarinus officinalis, Santolina chamaecyparissus, Helichrysum e Pancatrium illyricum;
Accessi e mobilità
Sono stati definiti dei percorsi interni, attraverso la creazione di aree pedonali protette;
Impianti
Per garantire l’attecchimento delle piante e il mantenimento della vegetazione autoctona impiegata, è stato realizzato un impianto di irrigazione, dotato di una centralina di controllo programmabile.
Non si è intervenuti invece sull’impianto di illuminazione esistente, in quanto realizzato recentemente;
Arredo urbano
Sono state inserite nuove sedute, collocate una verso il monte Argentu e l’altra proiettata verso l’interno dell’area parco. Per rendere più gradevole la permanenza nell’area, è stata introdotta una fontanella a servizio dei fruitori.
Scelta dei moduli del paesaggio naturale
Per la messa a dimora delle specie arboree ed arbustive, si è fatto riferimento esclusivamente alle due Serie Vegetazionali che descrivono il territorio di Fluminimaggiore:
- Serie sarda, termo – mesomediterranea del leccio (Prasio majoris-Quercetum ilicis typicum e Phillyreetosum angustifoliae);
- Serie sarda, calcifuga, termo – mesomediterranea della sughera (Galio scabri – Quercetum suberis).
La scelta obbligata di eliminazione dell’alloctono (come indicato dal DM n.63 del 10 marzo 2020 alla lettera F.a) a favore dell’autoctono (facente parte della serie vegetazionale dell’ambito di paesaggio sul quale si a va ad operare), consente la connessione del tessuto urbano con il contesto naturalistico e paesaggistico in cui viene attuata.
Spazio pubblico identitario e di qualità
Il progetto rafforza il carattere identitario dell’area, replicando modelli di paesaggio potenziale già esistenti nel territorio fluminese e promuovendo principi di sostenibilità ambientale.
La riqualificazione ha generato uno spazio pubblico di qualità, che appaga il visitatore grazie all’impiego di materiali e colori che ben si integrano con il contesto urbano, alla messa a dimora di alberi ed arbusti autoctoni, in perfetta armonia con il paesaggio circostante e alla creazione di spazi attrezzati idonei a molteplici attività, che vedono coinvolti adulti e bambini.
Partecipazione alla gestione dello spazio
Sulla base di questi principi, il progetto incentiva la partecipazione alla gestione dello spazio pubblico, responsabilizzando e sensibilizzando ad un utilizzo rispettoso degli spazi all’aperto condivisi, in tutela e difesa del proprio habitat, quale patrimonio comune dell’intera comunità.
Quadro normativo e didattica
Il progetto rispetta il quadro normativo vigente e le linee guida per la gestione del verde urbano. Inoltre gli interventi si allineano agli attuali indirizzi di gestione obbligatori definiti nei Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.), per l’affidamento del servizio di gestione del verde pubblico – Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP).